Era un custode della memoria storica della diocesi di Pessano con Bornago. Don Massimo Astrua, nato a Milano il 2 gennaio 1924, è morto martedì 8 novembre 2011 a Pessano.
Io lo ricordo nelle sue incursioni presso il laboratorio di fotografia, dell’Istituto Don Bosco di Milano, quando si incontrava con Antonio Sandre (poi andato missionario a Teheran), per mettere a punto le illustrazioni del suo “Manuale di fotocromia”.
Chi, fra gli studenti di fotografia degli anni ‘70 non ricorda quel suo famoso e prezioso manuale?
Con don Angelo Albani, Don Massimo Astrua è stato anche autore del libro “Don Bosco Ritorna – Quel che Don Bosco diceva ai suoi giovani e che noi oggi non diciamo più”.
Rimarrà a farci compagnia, con i suoi libri e soprattutto con la Mimep-Docete,
http://www.mimep.it/template.php?pag=31443
la casa editrice da lui fondata con don Angelo Albani e ormai dal 1980 affidata alle suore loretane benedettine fondate nel 1920 a Varsavia dal beato Ignazio Klopotowski (1866-1931), un uomo molto simile a don Giacomo Alberione (1884-1971), il fondatore della Compagnia di San Paolo, che nella Polonia a cavallo del secolo XX fondò una congregazione di suore dedicata all’apostolato per mezzo della stampa: “il libro è il cibo dell’anima. Dovete regalarlo agli altri” soleva dire come per riassumere il carisma della congregazione.
UN PRETE sempre indaffarato, oltre che dagli impegni del suo lavoro anche nel correre immediatamente in soccorso, particolarmente delle “sue ragazze” dell’ex Collegio Pro Juventute Don Carlo Gnocchi di Pessano.
Come un padre si è occupato delle più sfortunate, con maggiore handicap o lontano dalle famiglie perché provenienti dal nostro sud.
Nazza.